I Giardini Margherita sono, tra gli spazi aperti presenti in città, il parco di dimensioni più estese e anche quello più frequentato dai bolognesi..
Storia e derivazione del nome
Il parco è stato inaugurato nell’ormai lontano 1879 con lo scopo di dare alla città di Bologna uno spazio verde sulla falsariga di quelli presenti in tutte le grandi metropoli d’Europa. Fu disegnato e progettato dal piemontese Sambuy ed era conosciuto in origine come Passeggio Regina Margherita, nome scelto in onore della moglie di Umberto I, Re d’Italia dell’epoca.
Il parco
La superficie del parco raggiunge i 26 ettari e la sua forma è rimasta pressoché invariata rispetto al suo aspetto originario. Lo stile dei giardini si ispira soprattutto al romanticismo degli spazi aperti inglesi: i viali sono larghi e affiancati da alberi lungo tutto il percorso, ampi prati verdeggianti circondati da piccoli boschi di querce, molti tipi diversi di flora esotica e infine non poteva di certo mancare un meraviglioso lago chiuso tra scogliere di gesso a replicare le scogliere del nord Europa.
Nel 1944 furono aggiunti alcuni particolari che ora sono parte integrante dei panorami del parco: i cancelli utilizzati per chiudere le porte della città furono spostati e installati agli ingressi dei Giardini ed anche il monumento equestre a Vittorio Emanuele II fu rimosso da piazza Maggiore per essere posizionato all’ingresso del parco.
Sorprese durante gli scavi
I lavori per la preparazione della superficie del parco portarono alla scoperta di un sepolcreto di epoca etrusca. All’interno di esso fu trovata la famosa e meravigliosa tomba in travertino che può essere visitata ed è posta vicino al prato al centro del parco.
Tra le altre caratteristiche peculiari dei Giardini Margherita troviamo il breve tratto del canale di Savena, risalente al 1176, che ancora scorre in superficie ed all’aperto. Questo canale era una delle vie d’acqua più importanti e caratteristiche dell’antica Bologna.